venerdì 29 agosto 2008

Dura lex, sed lex

Prima un po' di storia.
Cinque anni fa, 2003. Neanche tanto lontano: sembra ancora lì, appena dietro l'angolo. La Bayerische Motoren Werke, (universalmente nota con l'acronimo di BMW) presenta il suo nuovo cavallo di battaglia in edizione limitata, derivato dalla leggendaria M3: la CSL. Tre lettere, trecentosessanta cavalli e centodieci chili in meno. Sounds good. Talmente good che è subito sold-out. Basta, è esaurita, le abbiamo finite, non chiedetecele più... dicono gli uomini con l'elica sul petto. Molti rimangono a becco asciutto, e iniziano a pregare che un'altra Coupé Sport Lightweight varchi prima o poi i cancelli di Monaco.
L'anno scorso, 2007: nuova M3, nome in codice E92. Delusione. Una berlina mutilata: la chiamo così nel mio articolo dedicato alla Concept che prefigura il modello di serie. Tecnicamente ineccepibile (DNA teutonico non mente), ma stilisticamente fallimentare. La brutalità, trademark delle M3... sparita. Tuttavia un lumicino rimane acceso, c'è la speranza che prima o poi la mai dimenticata CSL tornerà. Muletti al 'ring, cammuffature posticce, voci misteriose: gli avvistamenti si moltiplicano, la speranza diventa quasi certezza. Arriverà, sì... è sicuro.
E invece l'unica cosa che veramente arriva è un fulmine a ciel sereno: der CSL ist abgesagt, la CSL è annullata, non si fa più. Assurda la giustificazione degli uomini BMW: "We believe that there will be insufficient demand for the model". Vorrano scherzare!
Negli ultimi anni si sono visti pochi fenomeni di sciacallaggio come quelli fatti registrare dopo la presentazione della CSL: i potenziali acquirenti si facevano letteralmente a brandelli fra di loro pur di accaparrarsi un esemplare della anti-GT3 di Monaco di Baviera. E ora i boss dell'elica vogliono farci credere che non riuscirebbero a vendere una sportiva purosangue, per di più in edizione limitata? Poveretti i brillanti strateghi bavaresi, così demoralizzati dalla prospettiva di vedersi costretti a regalare le CSL in promozione tramite la vendita porta a porta...
Zitti perché non è tutto, dato che il comunicato BMW prosegue: we will instead focus the efforts of the M Division on the M versions of the X5 and X6. Panico.
Chiariamo una cosa: la piccola M che contraddistingue alcuni particolari modelli BMW non sta per Miss Sixty Edition né per Mangiapreti: significa Motorsport. Una parola che racchiude in sé i concetti di sportività estrema, aggressività e libidine motoristica (altrimenti nota come "puro piacere di guida"). X5 Motorsport e X6 Motorsport. Suonano bene?
Rinfrescatina di memoria: questo è l'X5 e questa è la (argh) X6.
Motorsport? Sì, come i cavoli a merenda, o carciofi e nutella, alfa e omega. Non è tanto diverso dal bestemmiare in chiesa.
Eppure... ragioniamo: proviamo a pensare a quanti Cayenne Turbo, Turbo S, GTS e Mercedes ML63 vediamo per strada. A quante persone sono disposte a sperperare centinaia di migliaia di euro in grossi camion dell'immondizia da cinquecento cavalli che pretendono di essere sportivi.
No, in BMW hanno ragione, il loro punto di vista non fa una grinza: un SUV (o SAC che sia) da tre tonnellate è una fonte di guadagno ben maggiore di una sportiva purosangue: l'ha capito anche la Porsche. A proposito, a quando il Cayenne GT2?

Deludere dieci veri appassionati per avvicinare cento nuovi clienti. Sembra la legge della giungla, ma è la legge del mercato.
Bello schifo.

mercoledì 27 agosto 2008

Bambina cattiva

Cattiva, cattivissima. Se già la R8 stradale ha quel muso che ti guarda torvo con tutti i suoi led e la calandra a trapezio rovesciato, con questa versione racing dura e pura tutto il potenziale di aggressività rimasto nascosto è stato sfruttato a dovere e messo in mostra senza troppe preoccupazioni. Non è un giocattolo da ragazzini viziati e non è la macchina del babbo per fare scena davanti alla disco il sabato sera. No, è un'auto da corsa.
E con le palle. Anzi no, pardon, con quattro anelli. Non che ci fossero dubbi sul suo carattere dopo aver dato un occhio alle foto, decisamente eloquenti. Ancora più eloquente è la notizia che questa belva correrà davvero (nel campionato FIA GT3, quindi in buona compagnia) e che non è una pinup da salone "tutto fumo e niente arrosto".

Ad Ingolstadt hanno detto no alla trazione quattro e al DSG (oltre che al colesterolo) e hanno abbracciato la filosofia corsaiola, che ha significato adottare un cambio sequenziale a sei marce, trazione esclusivamente posteriore e seguire una dieta selvaggia. Oltre, ovviamente, ad una indispensabile iniezione velenosa, che tradotto in perfetto tedesco diventa "affinamento aerodinamico". Tutto va a braccetto con un sostanzioso aumento della potenza erogata dal grintoso V8, che ora raggiunge la soglia di 500 cavalli. E incredibilmente sono cavalli ottanici, quindi non sputiamoci sopra.
E' bella (oserei dire libidinosa, si può?), aggressiva, da corsa e a benzina.
Che vogliamo di più? :-)


venerdì 22 agosto 2008

Lotus Elise by Project Kahn

Iniziamo con una smentita: questa Elise non é, come riportato da Autoblog.com e da MotorAuthority, il frutto di una collaborazione tra Lotus e il famigerato tuner Project Kahn. Non è quindi né una delle decine di versioni speciali sfornate dalla casa di Hethel, né un prodotto celebrativo dei 60 anni del marchio.
Si tratta infatti del risultato di una partnership tra Kahn Design e uno dei maggiori concessionari Lotus del Regno Unito, Dream Machines. Insomma, non è affatto un'elaborazione ufficiale. E per fortuna...
Di solito Kahn è fra i tuners più discreti nel panorama mondiale. Non partorisce capolavori di cattivo, cattivissimo gusto come Lumma (vedi questa) o altri colleghi teutonici: anche se non sempre gradevoli, le sue elaborazioni solitamente rimangono lontane dalla sregolatezza caratteristica di altre porcate after-market. E lo stesso va riconosciuto a questa Elise: fuori luogo quanto si vuole, ma perlomeno discreta in tutta la sua disarmonia...

Le modifiche alla carrozzeria sono abbastanza limitate, ma vistose: un voluminoso spoiler anteriore che appare un po' posticcio e sgraziato, delle minigonne che sembrano attaccate lì un po' a casaccio, prese d'aria laterali in stile Exige (decisamente l'aggiunta più azzeccata) e ala posteriore ispirata a quella, già un po' indigesta, della Elise SC.
Passiamo all'impianto di scarico: Kahn ci propone quattro inusuali tubi posti proprio sotto il diffusore (l'aerodinamica del sottoscocca ringrazia), ma si dimentica di tappare il buco lasciato dallo scarico centrale standard...

E i cerchi? Sono sempre gli stessi che Project Kahn infila a forza in ogni sua elaborazione, dalle Aston alla Range Rover. Belli, per carità, ma sulla piccola Elise delle ruote così grandi (19") stanno francamente male e il loro aspetto elegante stride con l'anima corsaiola della sportivetta britannica e con l'aggressività che sprizza dalle modifiche estetiche by Kahn.

La voglia di eleganza si ritrova anche negli interni, di cui abbiamo solo una misera foto dedicata agli appassionati di filatelia: il rivestimento trapuntato dei sedili in tinta con la carrozzeria è onestamente brutto. Insomma, non si capisce se il tuner voglia esaltare l'aggressività della Lotus con appendici pseudo-aerodinamiche oppure se abbia deciso di regalare alla britannica un po' di eleganza...

Per concludere: non si tratta di vera e propria "munnezza" ma suvvia, se ne sentiva davvero la necessità?

lunedì 18 agosto 2008

Evora: ora c'è anche blu, rossa e nera

Ormai mancano solo i ritocchi definitivi all'assetto, e poi la nuova Evora potrà finalmente essere presentata alla stampa per i test su strada. Negli ultimi giorni diversi esemplari della nuova sportiva by Lotus sono stati beccati quasi privi di camuffature in Inghilterra e al 'Ring, finalmente in una veste diversa dall'asettico grigio della presentazione. E, c'è da dirlo, appare molto più bella in colori più accesi e aggressivi!
L'esemplare rosso e quello nero sono stati avvistati nei dintorni di Hethel, la vettura blu è invece stata immortalata dai fotografi al famigerato Nordschleife. Tutte e tre sono prive di loghi o scritte, mentre sulle prime due i fari anteriori sono ancora posticci. Vi lascio alle foto, "rubate" a Evoraforum.com ;-)








venerdì 15 agosto 2008

Solo tre FXX Evo?

Nei giorni scorsi Autoblog.com ha riportato una notizia (postata anche oggi su Autoblog.it) che non può non sollevare qualche dubbio: "apparently of the 29 hand-selected participants from the Ferrari FXX development program, only three opted [...] to continue with the even more exclusive FXX Evoluzione".
Se così fosse, avrebbe dell'incredibile: ma come, di quei 29 (anzi, 30) fortunati solo in tre hanno deciso di aggiornare la propria FXX alle specifiche Evo? Dopo aver sborsato oltre un milione e mezzo di euro, avrebbero così tanti problemi a tirarne fuori dal cilindro un'altra manciata? Francamente non credo.

Ancora scettici? Andiamo su FerrariCorseClienti.com, sito ufficiale dedicato alle manifestazioni del Cavallino in tutto il mondo.
Diamo uno sguardo alla foto qui sopra, scattata il 20 luglio al circuito canadese di Mont Tremblant: le Evoluzione, riconoscibili dalla particolare livrea, sono ben sette. Cinque rosse, una blu e una gialla (queste ultime due sono le uniche prodotte in quei colori).

Non contenti, guardiamo anche la galleria dedicata all'evento svoltosi a Laguna Seca la scorsa domenica. Tra le foto, salta fuori anche questa.Quindi anche l'unica FXX bianca, proprietà di un facoltoso giapponese, è stata trasformata in una Evoluzione. Il che porta il conto ad almeno otto. Praticamente tutte le FXX che hanno partecipato alle trasferte americane (Mont Tremblant e Laguna Seca), eccetto una.

Una bella bufala :-)


giovedì 14 agosto 2008

1988 - 2008

Vent'anni fa moriva Lui.

Ma ancora oggi puoi sentire la sua anima, il suo borbottare e i suoi modi rudi in ognuno dei capolavori che escono dai cancelli di Maranello.

Enzo Ferrari, il Drake, il più grande.