venerdì 19 settembre 2008

Timido Toro [aggiornato 22/09]

Odio i teaser.
Quel solito "vedo non vedo" che ti obbliga a scrutare ogni pixel delle immagini per analizzare ogni singolo, insignificante particolare e magari trarne qualche piccolo indizio.
Odio soprattutto i teaser con la data di scadenza: quelli che sono accompagnati da un qualche genere di laconica frase apocalittica e da quattro cifre che indicano in modo inequivocabile un giorno e un mese; quelli che al fastidio del "vedo non vedo" aggiungono lo strazio della spasmodica attesa. Sì, era più bello quando ti sbattevano in faccia all'improvviso foto e dati ufficiali proprio nel momento in cui non te lo saresti mai aspettato.
Ma poi ci sono anche i teaser "propriamente detti", che rispecchiano appieno i vari significati insiti nel termine stesso teaser: provocatore, rompicapo, presa in giro. Proprio come questo: due immaginette, "It's not just a new Lamborghini: it's a new world" e "1° Ottobre 2008". Basta, tutto qui. Questo è quello che ci è dato a sapere, più non dimandare! Nemmeno un piccolo indizio, una voce, un suggerimento sul modello che si potrebbe nascondere dietro un cerchio e un tubo di scarico. Le ipotesi a riguardo si sprecano: che sia una Murcielago SV, alleggerita e potenziata? Una grossa coupé stile Espada? Una berlinona sulla scia di Panamera e di Aston Rapide? Una erede della Urraco nata per infastidire Maserati Granturismo e la nuova Ferrari California? Una hypercar in stile Reventon? E se possiamo non troppo tranquillamente escludere la prima idea (la silhouette del modello della prima foto non sembra quella di una Murcielago), tutte le altre restano possibili. Non ci resta altro da fare se non attendere il 1° ottobre.
Dannati teaser!

via: Gearbox

UPDATE 22/09

Secondo Worldcarfans la nuova Lambo sarà una berlina-coupé (la denominazione "coupè a quattro porte" mi piace poco) e si chiamerà Urus. Dobbiamo iniziare a preoccuparci?

venerdì 12 settembre 2008

Una cascata di diamanti

Questo weekend sarà festa grande a Hethel, nel Norfolk: è infatti prevista una maxi-celebrazione per festeggiare i 60 anni della casa, fondata dal compianto Colin Chapman nel lontano 1948. E per magnificare una ricorrenza così importante si è deciso di allestire una versione particolarmente speciale della vettura considerata da molti il "brutto anatroccolo" della gamma Lotus, la Europa.
Centosessantaquattro diamanti, per un valore complessivo di oltre centodiecimila sterline ornano la vettura dal muso alla coda, negli esterni così come negli interni. Spie, interruttori, leva del cambio, cruscotto e persino gli stemmi Lotus sono tempestati di pietre preziose. Una particolare attenzione è stata dedicata anche alla rifiniture e alla qualità delle pelli utilizzate per il rivestimento trapuntato di porte e sedili, tanto che si fatica a scorgere il tradizionale minimalismo Lotus in mezzo al lusso imperante di questa versione speciale.
All'esterno la Diamond Anniversary presenta un'inedita colorazione in nero lucido arricchita da particolari cristalli di vetro, oltre a finestrini oscurati, cerchi dal nuovo disegno e griglie in tinta.
Non potevano ovviamente mancare degli upgrades alla meccanica, che tuttavia per ora rimangono sconosciuti: Lotus mette sul piatto solo il dato dell'accelerazione da 0 a 100 km/h, meno di cinque secondi, e quello della velocità massima, che si attesta intorno ai 235 kilometri orari. Di più non ci è dato a sapere.
Non è ancora chiaro se questa Europa Diamond Anniversary del valore di oltre 180mila euro resterà una one-off oppure se verrà prodotta in un piccolo numero di esemplari: personalmente spero nella prima ipotesi...


dal forum di Auto-Motorsport

martedì 9 settembre 2008

Senzatetto?

Da qualche giorno gira sul web una voce insistente: sembra proprio che Ferrari abbia in cantiere una versione scoperta della superlativa 430 Scuderia. Di primo acchito potrebbe sembrare una notizia di quelle che fanno venire istantaneamente l'acquolina in bocca: dopotutto credo che sia difficile trovare qualcosa di motoristicamente più eccitante della sinfonia del V8 modenese senza il tetto a fare da scudo.
Ma poi ti viene in mente che per quello scopo è già scesa in terra la F430 Spider. E anche che la Scuderia è uno strumento affilato, una belva da pista che sulle strade di tutti i giorni è come un animale feroce chiuso in gabbia. Due versioni della stessa auto, due filosofie diverse.
A queste disquisizioni più minute e, volendo, anche un po' pretestuose, si affiancano i problemi oggettivi che colpiscono tutte le auto scoperte derivate da una coupé: la perdita di rigidità strutturale non è trascurabile, soprattutto su un'auto ad alte prestazioni; ciò obbliga il costruttore a rinforzare l'intero corpo vettura per cercare di recuperare una parte della rigidità persa con l'eliminazione del tetto, il che si traduce nel caso della F430 in un aggravio nel peso a vuoto di circa 70 kg. Mica noccioline, soprattutto alla luce del fatto che non si sta parlando di una Bentley Continental GTC, sulla quale 70 chili in più o in meno fanno poca differenza, bensì di una sportiva votata alle corse dove in fase di progettazione si è andati alla ricerca di un alleggerimento estremo e ogni aumento di peso potrebbe sembrare una blasfemia. Diciamocelo: messa così la faccenda puzza di mera operazione commerciale.
Ma se invece, come suggerito da molti, la versione Spider della Scuderia fosse in realtà più vicina all'idea di barchetta? Se, insomma, si rinunciasse al tetto di tela per abbracciare una filosofia ancora più corsaiola e portata al limite, senza compromessi?
Sì, forse una 430 Scuderia Spider così avrebbe un senso.

lunedì 8 settembre 2008

To go faster, add lightness...

Mai ci fu dimostrazione più efficace del famoso assioma coniato da Colin Chapman. Da un paio di mesi ho scoperto Drivers Republic, una sorta di web magazine curato da quei geniacci di Richard Meaden, Jethro Bovingdon (entrambi firme prestigiose di Evo) e Chris Harris (autore delle rubriche video di Autocar). Praticamente è possibile leggere gli articoli in pdf, gustare le belle foto e guardare persino i video delle prove su strada senza nemmeno lasciare la mancia all'edicolante. Potrete immaginare l'eccitazione quando poi ho visto che il primo Track Test per il battesimo della rivista consisteva in una sorta di lotta a tre (anche se forse "rito orgiastico" è il termine più adatto, a dire il vero) tra la crème de la crème dei pesipiuma britannici: Ariel Atom, quella che si tiene avvinghiato al retotreno un certo VTEC da 315 cavalli, la nuovissima Caterham R500 Superlight, superleggera, superveloce e superlativa, più l'immancabile, inimitabile, incommensurabile Lotus 2-Eleven.
E come se non bastasse, oltre ad un ricco articolo quelli di DR ci offrono anche un video di oltre venti minuti pieno di traversi, onboard footage e adrenalina. La più veloce? La risposta qui sotto, in due parti. Alzate il volume...