venerdì 1 ottobre 2010

Lotus Parigi 2010: un'opinione fra tante


Credo che sui tre-quattro visitatori di questo blog almeno un paio si saranno ben stufati di vedere solo il nome Lotus scritto dovunque nei post recenti, ma le novità svelate ieri sono talmente ghiotte che non possono non passare sotto la tragica ghigliottina del mio solito giudizio opinabilissimo e personalissimo. Chi ha voglia di leggere fino in fondo l'articoletto (nella speranza di non addormentarsi prima) può scrivere anche il suo pensiero: l'argomento è troppo scottante per non lasciare che ognuno dica la sua...


ELISE 2015


Premessa: chi scrive ama l'attuale Elise, e senza dubbio quelli di voi che hanno girovagato un pochetto per questo scarno blog l'avranno già capito da un pezzo. E' forse l'unica auto che, potendo, comprerei all'istante senza pensarci un femtosecondo; semplicemente la adoro alla follia, per me è la Sportiva con la "S" maiuscola, me ne frega poco se è spartana, scomoda o rumorosa, se puzza della resina utilizzata per incollare il telaio o se l'accoppiamento dei pannelli era più preciso su una Volvo degli anni '80. E mi piace anche ignorare quel folto manipolo di puristi che le rinfacciano i quasi due quintali in eccesso rispetto all'originale nata nel '96. Perchè l'anima, andando a cercarla oltre i chiletti messi su in questi quindici anni e l'algido motore Toyota, in realtà è sempre rimasta la stessa.
E' forse per questo mio particolare coinvolgimento emotivo che non riesco a spiegarmi la scelta di presentare una concept della futura Elise già adesso, con quattro anni di anticipo e a poco più di sei mesi dall'ultimo restyling. I nuovi uomini Lotus vogliono forse uccidere le vendite della loro best-seller, l'auto che li ha salvati dal baratro del fallimento? O forse, a voler essere maligni, sperano di incrementarle portando a Parigi un brutto prototipo che della Elise ha zero, a parte il nome? Donato Coco forse si fumava una canna mentre ha disegnato la Elise 2015, o forse era ubriaco, o forse non nel pieno delle sue facoltà mentali. Vada per il nuovo family feeling e per il taglio netto con lo stile passato firmato da Carr e Crijns, ma la verità è che questa concept è brutta e sembra tozza. Anteriore goffo, con una bocca enorme sormontata da un paio di minuscoli fari incastonati in un cofanone piattissimo (dove sono finiti i classici sfoghi?). Al posteriore non va meglio, per colpa di una certa confusione di linee un po' contorte che finiscono nel nulla, anche se c'è un lieve richiamo alla S2. Vai poi a capire il senso del bicolore, stupida moda che Coco si è trascinato dietro dalla Ferrari.


Ma se stilisticamente si dissocia completamente dall'odierna Elise, sotto la pelle il divario non è meno marcato: i due dati fondamentali sono 320 cv e i 1095 Kg di peso. Un confronto veloce, puramente numerico, con il passato e il presente: la Elise S1 MY1996 aveva 118 cv e pesava 720 Kg, la Elise S2 2011 gode di 136 cv e 860 Kg. Questo significa che la Elise 2015 compierà numerosi passi nella direzione di TT, SLK, Z4, Boxster e compagnia, andando di fatto a snaturare i principi base che hanno portato alla nascita e all'evoluzione della Type 111.
Elise 2015? No, grazie. VOTO 4


ESPRIT

Fin dalla morte della Esprit V8 nel 2004 numerose dicerie (e rendering più o meno guardabili) hanno provato a delineare una sua futura erede; dopo una lunga attesa la Esprit del 2013 è qui, sotto forma di concept, pronta ad aggiudicarsi un posto d'onore tra 458, MP4-12/C e Gallardo. Anche qui di richiami al passato Lotus, prossimo e remoto, se ne vedono ben pochi. Ma il nuovo stile, che sulla Elise non funziona proprio per niente, riesce a esprimersi appieno sulla Esprit. Bassa, larga, slanciata, tecnologica e aggressiva, con un tocco di Lambo e di 458 Italia. Dalle prime foto viste la trovo stilisticamente una spanna sopra la MP4-12, anche se mi sembra un filino meno personale rispetto alla 458. A essere del tutto sincero, vorrei vedere sparito quel tetto in vetro (che probabilmente resterà una prerogativa della concept) e i cerchi posteriori sembrano perdersi un po' nei passaruota muscolosi. Sotto la carrozzeria si cela un V8 5.0 capace di 540 o 620 cv a seconda della versione, che permetterà alla Esprit di serie di oltrepassare i 330 Km/h e di scendere sotto i 3,4 secondi nello scatto da zero a cento. Il peso invece si conterrà nei 1450 Kg, decisamente in linea con l'attuale concorrenza. Forse è ancora presto per dirlo, ma sembra proprio che la nuova Esprit sarà in grado di rendere giustizia al nome pesante che si porta appresso. A me piace, e non poco. VOTO 8



ELAN

E' la sorellina in miniatura della Esprit, pensate ad un rapporto tipo 911-Cayman. Forte di oltre 440 cavalli erogati da un V6 4.0, è una bella coupé a motore centrale che, come la Evora, avrà la possibilità di essere una 2+2. Stilisticamente la parentela con la sorellona Esprit è molto evidente, forse troppo per quanto riguarda l'anteriore, tant'è che uno sguardo poco attento potrebbe facilmente confonderle. Il posteriore è ben riuscito, anche se poco apprezzabile dalle foto ufficiali diramate dalla Lotus. Come prezzo dovrebbe porsi in zona 911 Carrera, ovvero intorno ai 100mila euro, per una commercializzazione prevista (sigh!) nel 2013 inoltrato. Anche il dato del peso si fa interessante: si parla di 1295 Kg, ovvero 50 in meno della Evora standard attualmente in vendita. Sorge solo qualche dubbio sul nome: Elan è un altro nome nobile recuperato dalla soffitta, ma l'originale era una cabrio leggera a motore anteriore... abile manovra di marketing? In definitiva, la meglio riuscita del gruppo al pari della Esprit. VOTO 8



ELITE


Della Elite ho già parlato in questo post. Il mio pensiero a riguardo non è mutato anche se, messo da parte lo stupore per la rivoluzione stilistica e per la tipologia di auto "poco da Lotus", devo dire che ho iniziato ad apprezzarla maggiormente. E' grossa e pesantuccia, anche se i 1600 Kg non sembrano poi fuori luogo considerati il 5.0 V8 compresso, la configurazione 2+2, il tetto rigido, il sistema KERS e gli interni iperlussuosi. Le foto dal vivo, come prevedibile, rendono maggior giustizia alla sua linea slanciata; sembra quasi impossibile che sia una coupè-cabrio vista l'assenza di compromessi evidenti sul fronte stilistico. VOTO 7


ETERNE

Basata (pare) sulla Elite, è la prima Lotus a quattro porte della storia. Devo ammettere che da integralista quale sono avrei preferito non vedere nè la Eterne nè la Elite con il marchio Lotus sul cofano, ma se questa è la condotta attuata dal nuovo CEO, allora proviamo a mettere da parte i pregiudizi e a giudicare con un maggiore distacco. La Eterne è molto ben riuscita, non lo si può negare; è di tutt'altra pasta rispetto a quell'aborto chiamato Panamera, di gran lunga più aggraziata della nuova CLS e oserei dire bella e bilanciata quasi quanto la Aston Rapide. Pur non essendo un fan delle grosse "coupé a quattro porte" (io le chiamo ancora berline, sarò old-fashioned), devo riconoscere che sta diventando un segmento sempre più importante nel mercato, ergo una fonte sicura di acquirenti danarosi e delle loro liquidità. Se per far cassa si sceglie di puntare su modelli di buon gusto e raffinati, allora approvo. Basta che a Hethel non si facciano venire in mente un SUV... VOTO 7



CITY CAR (?)

Nascosta in un angolo c'era la roba che vedete nella foto qui sopra. Ufficialmente dovrebbe essere un prototipo della Lotus Engineering (la sezione del tutto separata dalla Lotus Cars che si occupa di consulenza ad altre case e di sviluppare progetti innovativi); in altre parole, c'è la speranza che come altri prototipi passati questo obbrobrio non veda mai la luce. E' inutile che mi dilunghi a parlarne oltre. VOTO 1


Per concludere,una pagellina anche ai timonieri della Lotus.


LOTUS CARS Ltd.

Un grande merito bisogna riconoscerlo: nessuno si sarebbe mai aspettato una rivoluzione totale come è stata quella del salone di Parigi: cinque concept (City Car esclusa) e tante promesse, che si spera di vedere mantenute. Le carte sono state buttate in tavola e il gioco è allo scoperto, forse anche troppo presto visto che il primo modello (la Esprit) lo vedremo nei concessionari fra due anni. A quale modello affideranno le sorti della casa in attesa del 2013? Dubito che le vendite della Evora, per quanto la scelta sia stata arricchita dalle novità S ed IPS, non risulti penalizzata dalla presentazione di una gamma di vetture così diverse. E la Elise? Come riportato in questo articolo, le varianti più potenti R ed SC non possono più essere vendute nel nostro continente per colpa dell'insulsa regolamentazione europea sulla emissioni; ovvero resta in listino solo la Elise 1.6 da 136 cv. Temo che per venderle potranno attingere solo ad una clientela ristretta, composta da chi non apprezza l'erede svelata ieri e da coloro che renderanno conto che la versione 2015 non è affatto quello che cercano in una Elise. Staremo a vedere, ma le aspettative non sono delle più rosee...
Tra i vari annunci è passato un po' in sordina quello del totale rifacimento della fabbrica di Hethel e del circuito annesso: l'idea è quella di ricreare una mini-Fiorano, un bel passo in avanti rispetto all'ex aerodromo della RAF. Sempre riguardo la pista e le attività ad essa connesse, mi ha sorpreso la decisione di voler sviluppare un prototipo chiuso per la categoria LMP2. Lotus a Le Mans? L'ipotesi mi stuzzica non poco... bravo Dany Bahar!
Passiamo ora alla nota dolente: il reparto stile. Parigi 2010 è stato senza dubbio un enorme shock: chi si aspettava che l'ex-Ferrari Donato Coco e suoi collaboratori avrebbero buttato nel cesso gli attuali stilemi per ricominciare da un foglio completamente bianco? Lo stile Lotus, perlomeno quello che ci eravamo abituati a vedere con Elise ed Evora, sembra essere del tutto scomparso, e una buona parte di me lo rimpiange. Non che i nuovi modelli siano brutti, intendiamoci (la nuova "Elise" è un discorso a parte), ma il taglio col passato è stato veramente troppo veloce e troppo inatteso. Forse è solo questione di farci l'occhio, forse andremo avanti a idolatrare i modelli del passato, o forse ancora tra un annetto o due saremo di nuovo tutti qui a dire quanto sono bravi in Lotus. Sinceramente, lo spero.
Le iniziali ACBC sul tradizionale stemma a fondo giallo sono un'eredità troppo preziosa per vederla scialaquata in un futuro da costruttore anonimo e senza personalità.
VOTO 6, di incoraggiamento. Forza Lotus!