Iniziamo con una smentita: questa Elise non é, come riportato da Autoblog.com e da MotorAuthority, il frutto di una collaborazione tra Lotus e il famigerato tuner Project Kahn. Non è quindi né una delle decine di versioni speciali sfornate dalla casa di Hethel, né un prodotto celebrativo dei 60 anni del marchio.
Si tratta infatti del risultato di una partnership tra Kahn Design e uno dei maggiori concessionari Lotus del Regno Unito, Dream Machines. Insomma, non è affatto un'elaborazione ufficiale. E per fortuna...
Di solito Kahn è fra i tuners più discreti nel panorama mondiale. Non partorisce capolavori di cattivo, cattivissimo gusto come Lumma (vedi questa) o altri colleghi teutonici: anche se non sempre gradevoli, le sue elaborazioni solitamente rimangono lontane dalla sregolatezza caratteristica di altre porcate after-market. E lo stesso va riconosciuto a questa Elise: fuori luogo quanto si vuole, ma perlomeno discreta in tutta la sua disarmonia...
Le modifiche alla carrozzeria sono abbastanza limitate, ma vistose: un voluminoso spoiler anteriore che appare un po' posticcio e sgraziato, delle minigonne che sembrano attaccate lì un po' a casaccio, prese d'aria laterali in stile Exige (decisamente l'aggiunta più azzeccata) e ala posteriore ispirata a quella, già un po' indigesta, della Elise SC.
Passiamo all'impianto di scarico: Kahn ci propone quattro inusuali tubi posti proprio sotto il diffusore (l'aerodinamica del sottoscocca ringrazia), ma si dimentica di tappare il buco lasciato dallo scarico centrale standard...
E i cerchi? Sono sempre gli stessi che Project Kahn infila a forza in ogni sua elaborazione, dalle Aston alla Range Rover. Belli, per carità, ma sulla piccola Elise delle ruote così grandi (19") stanno francamente male e il loro aspetto elegante stride con l'anima corsaiola della sportivetta britannica e con l'aggressività che sprizza dalle modifiche estetiche by Kahn.
La voglia di eleganza si ritrova anche negli interni, di cui abbiamo solo una misera foto dedicata agli appassionati di filatelia: il rivestimento trapuntato dei sedili in tinta con la carrozzeria è onestamente brutto. Insomma, non si capisce se il tuner voglia esaltare l'aggressività della Lotus con appendici pseudo-aerodinamiche oppure se abbia deciso di regalare alla britannica un po' di eleganza...
Per concludere: non si tratta di vera e propria "munnezza" ma suvvia, se ne sentiva davvero la necessità?
Si tratta infatti del risultato di una partnership tra Kahn Design e uno dei maggiori concessionari Lotus del Regno Unito, Dream Machines. Insomma, non è affatto un'elaborazione ufficiale. E per fortuna...
Di solito Kahn è fra i tuners più discreti nel panorama mondiale. Non partorisce capolavori di cattivo, cattivissimo gusto come Lumma (vedi questa) o altri colleghi teutonici: anche se non sempre gradevoli, le sue elaborazioni solitamente rimangono lontane dalla sregolatezza caratteristica di altre porcate after-market. E lo stesso va riconosciuto a questa Elise: fuori luogo quanto si vuole, ma perlomeno discreta in tutta la sua disarmonia...
Le modifiche alla carrozzeria sono abbastanza limitate, ma vistose: un voluminoso spoiler anteriore che appare un po' posticcio e sgraziato, delle minigonne che sembrano attaccate lì un po' a casaccio, prese d'aria laterali in stile Exige (decisamente l'aggiunta più azzeccata) e ala posteriore ispirata a quella, già un po' indigesta, della Elise SC.
Passiamo all'impianto di scarico: Kahn ci propone quattro inusuali tubi posti proprio sotto il diffusore (l'aerodinamica del sottoscocca ringrazia), ma si dimentica di tappare il buco lasciato dallo scarico centrale standard...
E i cerchi? Sono sempre gli stessi che Project Kahn infila a forza in ogni sua elaborazione, dalle Aston alla Range Rover. Belli, per carità, ma sulla piccola Elise delle ruote così grandi (19") stanno francamente male e il loro aspetto elegante stride con l'anima corsaiola della sportivetta britannica e con l'aggressività che sprizza dalle modifiche estetiche by Kahn.
La voglia di eleganza si ritrova anche negli interni, di cui abbiamo solo una misera foto dedicata agli appassionati di filatelia: il rivestimento trapuntato dei sedili in tinta con la carrozzeria è onestamente brutto. Insomma, non si capisce se il tuner voglia esaltare l'aggressività della Lotus con appendici pseudo-aerodinamiche oppure se abbia deciso di regalare alla britannica un po' di eleganza...
Per concludere: non si tratta di vera e propria "munnezza" ma suvvia, se ne sentiva davvero la necessità?
1 commento:
in effetti, vista d'insieme non è malaccio... però alcuni particolari sembrano posticci in maniera troppo evidente (vedasi la modifica al paraurti anteriore)...
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