Su, ammettiamolo. Anche ai più accaniti non-Ferraristi scivolerebbe un lungo, gelido brivido su per la schiena vedendo questa foto. Un brivido assolutamente non di terrore o, ancor peggio, disgusto (il che sarebbe a buon diritto considerabile come "bestemmia").
No, un brivido di eccitazione, di silenzio di fronte a un simile spettacolo, di una mente stuzzicata da un sogno lontano...
Un sogno, o meglio... il sogno: rivedere, ancora per qualche volta, una rossa vettura del Cavallino passare sotto quel ponte, in quel circuito, durante la più mitica Corsa (no, non la Opel) di sempre.
Come sembrano lontani i tempi in cui le 512 S solcavano quell'asfalto, inseguendo invano le imbattibili Porsche 917, spettacolari immagini di un'altra era rese immortali dal film-capolavoro di Steve McQueen. O ancora dell'eterna lotta fra P2, P3, P4 e Ford GT40 negli indimenticati e indimenticabili anni '60. O ancora prima delle sfide tra Testa Rossa, 250 GTO e LM con Jaguar e Aston Martin.
In altre parole, sono stufo dei 42 anni di digiuno, di mancanza di una Rossa al vertice della Gara, sul gradino più alto insieme agli altri grandi costruttori. E sono stufo di questa F1, di queste traversie legali, di questi veleni nel paddock. Sono stufo di amare uno Sport che perde i colpi. Che ogni giorno che passa è sempre più malato, più vicino al crollo definitivo.
Quello che sogno è competizione vera, nient'altro. Chiedo troppo?
No, un brivido di eccitazione, di silenzio di fronte a un simile spettacolo, di una mente stuzzicata da un sogno lontano...
Un sogno, o meglio... il sogno: rivedere, ancora per qualche volta, una rossa vettura del Cavallino passare sotto quel ponte, in quel circuito, durante la più mitica Corsa (no, non la Opel) di sempre.
Come sembrano lontani i tempi in cui le 512 S solcavano quell'asfalto, inseguendo invano le imbattibili Porsche 917, spettacolari immagini di un'altra era rese immortali dal film-capolavoro di Steve McQueen. O ancora dell'eterna lotta fra P2, P3, P4 e Ford GT40 negli indimenticati e indimenticabili anni '60. O ancora prima delle sfide tra Testa Rossa, 250 GTO e LM con Jaguar e Aston Martin.
In altre parole, sono stufo dei 42 anni di digiuno, di mancanza di una Rossa al vertice della Gara, sul gradino più alto insieme agli altri grandi costruttori. E sono stufo di questa F1, di queste traversie legali, di questi veleni nel paddock. Sono stufo di amare uno Sport che perde i colpi. Che ogni giorno che passa è sempre più malato, più vicino al crollo definitivo.
Quello che sogno è competizione vera, nient'altro. Chiedo troppo?
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