In molti stanno ancora cercando un aggettivo in grado di definire correttamente la TVR Cerbera Speed 12. Maledetta? Assurda? Folle? Utopistica? Maleducata? Diabolica? Le alternative si sprecano. Nel 1999, quando la vettura era ancora allo stadio di progettazione, gli ingegneri della TVR, desiderosi di misurare la potenza del V12 da 7.7 litri ottenuto collegando due Speed Six a sei cilindri in linea, ebbero come sorprendente risultato la rottura del banco prova e fu quindi necessario testare le due bancate separatamente per conoscere le prestazioni del pazzesco propulsore. Oltre novecento cavalli, cavallo più, cavallo meno. Le previsioni ottimistiche si sprecarono:
“Sarà la risposta alla McLaren F1”, o ancora
“Distruggerà la concorrenza”. E tutto proseguì perfettamente finché una sera Peter Wheeler, boss della TVR, prese in mano le chiavi della Speed 12 per guidarla fino a casa, su un tragitto di circa 60 Km.
“Dopo 300 metri mi resi conto che era un’idea folle. E’ semplicemente ridicola e insensata una macchina stradale da oltre 900 CV che pesa meno di una tonnellata. E’ impossibile sfruttarne la potenza”. E forse non aveva torto: riuscite a immaginarvi una vettura che pesa poco più di una Lotus Elise dotata di un motore che non sfigurerebbe di fronte a un reattore di un Boeing 747? In realtà la Volkswagen riuscirà parzialmente a raggiungere l’obiettivo ritenuto irraggiungibile da Wheeler. L’unica differenza è che la Veyron è un grosso camion da mille cavalli che pesa come due Speed 12 più una Caterham, e monta un W16 quadriturbo invece di un semplice V12 aspirato.
L’ambizioso progetto venne abbandonato e della Speed 12 non si seppe più nulla fino al 2003, quando il prototipo venne messo in vendita tramite un annuncio su un giornale. Il fortunato acquirente credette che fosse una presa in giro, e invece (buon per lui) l’inserzione non si rivelò fasulla. Quello che il nuovo proprietario si trovò in mano era in verità poco più che un rudere, in quanto nei tre anni in cui rimase rinchiuso in un polveroso sgabuzzino che puzzava di naftalina, il povero prototipo targato W112BHG era stato spogliato di una miriade di componenti destinati alle vetture da corsa della casa di Blackpool. Chi la fa l’aspetti, e questa volta furono proprio le vetture da corsa a donare gli organi destinati alla mitica dispersa Speed 12 stradale. Nel maggio 2005, a restauro completato, l’infernale creatura venne affidata per un breve test al grande John Barker, giornalista di Evo UK:
“L’ululato del V12 ricorda quello di uno Spitfire della Seconda Guerra Mondiale. E’ come se sotto il cofano ci fosse un V12 made in Italy, ma alimentato da una miscela di cocci di vetro e nitroglicerina”. La valutazione finale di Evo fu uno strano “12 stelle e mezzo su 5”.
Proprio ora giunge la triste (o felice, dipende dai punti di vista) notizia che l’unica TVR Speed 12 stradale al mondo, quella targata W112BHG, è in vendita su eBay. Non so quali assurde ragioni abbiano spinto il proprietario a vendere la sua creatura. So solo che quasi sicuramente finirà di nuovo in un polveroso sgabuzzino che puzza di naftalina. Una fine decisamente ingiusta per un’auto di tale calibro. Non è bella, fa 800 metri con un litro di benzina, è praticamente impossibile guidarla per strada (anche se teoricamente sarebbe possibilissimo), la reperibilità dei ricambi è inesistente e i costi di manutenzione sono improponibili. Eppure, la Speed 12 è desiderabile come poche altre vetture al mondo. La sua diabolica brutalità e la status leggendario che si è acquisita la rendono unica e inimitabile.