Volevo una sportiva in grado di darmi sensazionali sensazioni alla guida, qualcosa che si avvicinasse alla purezza di un'auto da corsa; qualcosa che potessi utilizzare saltuariamente anche in pista, ma che non fosse troppo proibitiva sulle strade di tutti i giorni. Dopo un'estenuante ricerca ho finalmente trovato l'auto capace di soddisfarmi sotto tutti gli aspetti. Tante sono le candidate che ho preso in considerazione, prima fra tutte la Ssangyong Actyon, modello di punta della nobile casa coreana: il suo 2.3 benzina da 150 cavalli possiede un'indole molto grintosa, mentre invece grazie alla trazione integrale permanente la sicurezza sarebbe stata ineguagliabile, anche in condizioni di pista bagnata. Purtroppo il consumo nel ciclo urbano è considerevole e, essendo noto a tutti che all'Autodromo di Monza il gas va tenuto aperto per il 70% del giro, i costi del carburante sarebbero lievitati a cifre stellari, complice anche il caro-benzina degli ultimi tempi.
Spulciando il listino di Quattroruote ho trovato un'altra probabile pretendente: la collaudata Panda 1.2 Dynamic Natural Power. Il problema consumi sarebbe stato così risolto, il motore sportivo avrebbe assicurato divertimento a volontà e il peso supplementare delle bombole avrebbe abbassato di molto il baricentro della vettura torinese. Purtroppo, come spesso capita, vedevo la pagliuzza ma non la trave: infatti la linea della Panda, caratterizzata da un'elevata deportanza, ne sfavoriva la velocità di punta sui lunghi rettilinei che come tutti sanno sono l'anima del circuito monzese.
E, dato che vedermi sverniciare al Serraglio dalle varie Porsche GT3, Ferrari F430 e Lotus Exige non mi avrebbe fatto per nulla piacere, ho deciso di optare per un'altra sportiva. E finalmente, dopo decine di notte insonni, l'ho trovata: la Dacia Logan MCV. Ad un prezzo di partenza di 9mila euro la shooting brake prodotta dalla blasonata casa rumena è sicuramente l'auto che fa al caso mio. Il motore 1.5 dCi spinge che è una meraviglia fin dai bassi regimi e permette di raggiungere i 100 all'ora da fermo in un battito di ciglia, appena 18 secondi; inoltre la linea filante (un CX, coefficiente di penetrazione aerodinamica, di appena 0,36!) favorisce la velocità di punta riducendo contemporaneamente i consumi. La Logan MCV ha dalla sua anche la possibilità di trasportare sette persone, veramente una caratteristica utilissima per chi partecipa ai trackday in compagnia. Senza dimenticare che è stata progettata ponendo attenzione alla riduzione dei pesi, seguendo la filosofia del mitico Colin Chapman.
Solo l'esperienza e i chilometri a Monza ci confermeranno veramente se la Logan MCV sia davvero l'arma definitiva, l'ammazza-trackday di cui tutti parlano con parole di elogio.
Un ultimo appunto: volevo quasi prendere la 2-Eleven, ma poi ho pensato che l'assenza di un comodo parabrezza non avrebbe certo giovato al mio delicato apparato respiratorio. Sono comunque sicuro che la Logan potrà fare meglio della Lotus...
Spulciando il listino di Quattroruote ho trovato un'altra probabile pretendente: la collaudata Panda 1.2 Dynamic Natural Power. Il problema consumi sarebbe stato così risolto, il motore sportivo avrebbe assicurato divertimento a volontà e il peso supplementare delle bombole avrebbe abbassato di molto il baricentro della vettura torinese. Purtroppo, come spesso capita, vedevo la pagliuzza ma non la trave: infatti la linea della Panda, caratterizzata da un'elevata deportanza, ne sfavoriva la velocità di punta sui lunghi rettilinei che come tutti sanno sono l'anima del circuito monzese.
E, dato che vedermi sverniciare al Serraglio dalle varie Porsche GT3, Ferrari F430 e Lotus Exige non mi avrebbe fatto per nulla piacere, ho deciso di optare per un'altra sportiva. E finalmente, dopo decine di notte insonni, l'ho trovata: la Dacia Logan MCV. Ad un prezzo di partenza di 9mila euro la shooting brake prodotta dalla blasonata casa rumena è sicuramente l'auto che fa al caso mio. Il motore 1.5 dCi spinge che è una meraviglia fin dai bassi regimi e permette di raggiungere i 100 all'ora da fermo in un battito di ciglia, appena 18 secondi; inoltre la linea filante (un CX, coefficiente di penetrazione aerodinamica, di appena 0,36!) favorisce la velocità di punta riducendo contemporaneamente i consumi. La Logan MCV ha dalla sua anche la possibilità di trasportare sette persone, veramente una caratteristica utilissima per chi partecipa ai trackday in compagnia. Senza dimenticare che è stata progettata ponendo attenzione alla riduzione dei pesi, seguendo la filosofia del mitico Colin Chapman.
Solo l'esperienza e i chilometri a Monza ci confermeranno veramente se la Logan MCV sia davvero l'arma definitiva, l'ammazza-trackday di cui tutti parlano con parole di elogio.
Un ultimo appunto: volevo quasi prendere la 2-Eleven, ma poi ho pensato che l'assenza di un comodo parabrezza non avrebbe certo giovato al mio delicato apparato respiratorio. Sono comunque sicuro che la Logan potrà fare meglio della Lotus...
photo Jason Liddell @ Flickr
5 commenti:
pesce d'aprile?
non credevo che avrei letto la parola "sportiva" accanto a "ssangyong" e "logan"...
ahahahah cosa te lo fa pensare? :-)
bhe sappiamo tutti quanto sia indomabile e tremendamente veloce la Logan MCV, ok essere patiti di auto, ma rischiare così la vita è un pò esagerato....
si vocifera che Walter Rohl abbia ottenuto con la Logan un tempo di 6'07" sul Nurburgring...
ma scusa.. tu che pensavo capissi qualcosa di motori?!?!? hihi
cmq.. a questo punto se è vero non ti conveniva prendere una... non so... alfa 147 usata che la paghi di meno, dura di +, è più potente, ti diverte di più, è sicuramente più sportiva di quei 3 cessi!!!
ciao e ancora complimenti per il blog: fantastico
Grande Lord! Ti avrei potuto consigliare la mia Corsa 1.3 CDTI, ma effettivamente in pista ci si potrebbe andare solo in 5... no, meglio Dacia (ma si legge Renault) :)
Pistone#21
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