venerdì 18 agosto 2006

Il potere dell'invidia

"E' una persona minuscola, nient'altro che un pilota. Credo che il giorno in cui appenderà il casco al chiodo Schumacher verrà dimenticato. Non è come altri che lo hanno preceduto" ha affermato Jacques Villeneuve riferendosi a piloti del calibro di Senna, Prost e Mansell. "Quei piloti hanno uno statuto di eroi che Michael non ha e non avrà mai. Michael non è un grande campione perché ne ha combinate troppe e non è un grande essere umano: mente non solo ai suoi tifosi, ma anche ai suoi colleghi. Pensa di essere più grande dello sport, ma quando se ne andrà, nessuno si ricorderà realmente di lui". E' il "grande" Jacques a parlare, che del padre porta solo e soltanto il nome, il bollito (o meglio ex bollito) più strabollito della F1 odierna, colui che porta la tuta di due misure più grandi e che si fa cacciare dalla Sauber-BMW perchè va più piano del giovincello Heidfeld. Proprio lui si permette di criticare così pesantemente il recordman della F1, il Regenmeister, il sette volte campione del mondo Michael Schumacher. Che un innocentello non è, ammettiamolo (la cavolata di Jerez '97 ne è una conferma), ma è pur sempre il pilota più vittorioso del mondo. Ed è più probabile che Yuji Ide vinca ventisette campionati di F1 piuttosto che il Kaiser venga dimenticato. L'invidia è davvero il male peggiore di questo mondo.

Nessun commento: